Non c’e’ pace sotto le paulonie

Un angolo di terra, dimenticato tra le case. Troppo piccolo per farci qualche cosa e per questo abbandonato e lasciato a sé stesso. Un non luogo. Tra via Torricelli e via Conchetta, via Troilo si chiama, come il più giovane dei figli che Priamo ebbe da Ecuba.

Dal 2009 un gruppo di agricoltori urbani armati di zappa e sogni da piantare lo “adottano” e lo fanno diventare un luogo aperto, da riscoprire, anche solo per leggere un libro sotto il sole. I ragazzi lo puliscono, lo seminano, lo concimano, ci si accapigliano anche, per decidere dove piantare i pomodori e dove lasciar crescere le piante spontanee. I giardinieri del comune gli dedicano cure particolari, i bambini della scuola accanto ci vanno a studiare le piante, le stagioni e il ciclo del sole. E’ il playground, un luogo della possibilità.

… e quindi Troilo s’innamorò di una fanciulla che si dice si chiamasse Cressida, e furono felici.

Gia’ al limite del ridicolo polizia, vigili e carabinieri si presentano una mattina di luglio con le seghe elettriche e le potatrici, per “ripulire” quell’area, starnazzando i loro dictat alle zucchine ed ai fiordalisi minacciosi, mentre in città l’expo e la ‘ndrangheta mangiano e tritano spazi verdi, luoghi d’incontro, innalzano muri al dio della sicurezza e dell’opportunismo.

Adesso quegli stessi sacerdoti si presentano sotto una nuova veste, assomigliano più a degli agenti immobiliari, ma le loro retoriche sono sempre quelle della reiterazione di un rito vuoto. Oggi sappiamo che il Comune mentre “sta lavorando per una Milano sempre più verde” ha dato in concessione l’angolo dimenticato ad un bar vicino affinché lo chiuda e ci faccia un dehor; perché lo tenga pulito e al sicuro. Un locale in mezzo ai locali. Ancora una volta l’anonimato che mangia spazio alla socialità.

Il comune degli sceriffi vuole costruire l’ennesimo cancello, ma i rizomi si diffondono e si consolidano e non li tiene più nessuno.

Ci vediamo il 2 aprile alle 10 del mattino al playground, zappa alla mano, semi in tasca, ali ai piedi… e nel cuore

Play the Ground!

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