Playground è il terreno di gioco in una città piena solo di polvere e polverosi discorsi che ci fanno venire la tosse e il naso che
cola.
E’ necessario scavare e infrangere la crosta dura che ricopre relazioni e sogni, come minatori alla ricerca di ciò che è più
prezioso: la possibilità del gioco, di imparare e condividere.
E’ ora di mettere le mani in pasta per ridare voce alla terra incolta
che resiste fra i palazzi, per sperimentare l’ebrezza delle economie
dell’abbondanza basate sulla cooperazione e sulla messa in comune. I
semi si riproducono e viaggiano senza barriere come fossero files
condivisi in una rete p2p.
I frutti e I fiori di un giardino sono molteplici, colorati e si
propagano per rizomi.
I rifiuti alimentari si trasformano in concime e terra fertile,
profumata come un bosco.
Questo e’ playground, un pozzo di convivio e bivacco, per soggettivita’
radicali, api rumorose, semi in cerca di un terreno fertile su cui
radicare.
Il 14 marzo, la terra e’ stata rivoltata fra le case e l’asfalto, piantine e semi hanno cominciato a farsi strada, nella terra arida, spirigionando colori e profumi che hanno subito richiamato diverse tipologie di insetti ed una serie di curiosi vicini di casa.
Adesso si incomincia ad assaporare i primi frutti…